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Maria Gabriella Cianciulli

BIOGRAFIA

 

Maria Gabriella Cianciulli nasce a Montella (AV) il 30-05-1959, un paese dell’entroterra irpino, dove vive attualmente. Intraprende gli studi liceali, in seguito consegue la maturità magistrale presso l’Istituto Magistrale “Imbriani” di Avellino e l’abilitazione all’insegnamento per le scuole primarie. Con la prima silloge “ Echi di maggio”(Delta 3 Edizioni) pubblicata nel 2015 inizia il suo percorso poetico, percorso che è continuato e che ha visto da poco l’uscita del suo secondo libro “ Di Terra e Di Donna” per i tipi di “Controluna” a cura di Giuseppe Cerbino.   

Dichiarazione di Poetica

La propensione all’ascolto della poesia nella sua totalità, che si è poi trasformata in bisogno espressivo, nasce sui banchi di scuola; ma a pensarci bene si è insinuata in me sin dall’infanzia vivendo a stretto contatto con uno zio ex-gesuita (zio Raffaele) il quale avendo una preparazione ginnasiale, profonda, si dilettava ad insegnarmi massime in latino, cominciando dalla poesia classica, cosa che attraeva la mia attenzione e non poco. L’interesse verso la poesia diviene pieno coinvolgimento in prima liceo scientifico, quando la prof.ssa di lettere rapisce la mia attenzione con i versi del Petrarca: “Chiare, fresche et dolci acque”; in quel momento ho subito una vera e propria trasposizione in quelle immagini estatiche che sono l’emblema dei suoi sonetti . Da allora la mia attenzione alla poesia, non solo del Petrarca, è stato un vero e proprio trasporto, un crescendo emotivo in cui riconoscermi, che mi ha indotto a trasporre in poesia quello che per me è un substrato esistenziale inalienabile. La mia prima fase poetica, esplicatasi in “Echi di maggio” (mia prima silloge), è caratterizzata da un viaggio come recupero del passato tra sogno e realtà, una rêverie necessaria per la riappropriazione pascoliana del candore dell’infanzia e del calore della famiglia, che a mano a mano diventava atto consolatorio per un’attesa tradita, quale è stata l’assenza di mio padre (che ha segnato profondamente la mia infanzia).  Nel tempo, il mio percorso poetico si connota della  consapevolezza di un legame inscindibile con la propria Terra,  con la Natura che diviene elemento di riconciliazione tra l’ “Io” e il Mondo: riflesso insostituibile della bellezza di Dio, depositaria dell’intimità più recondita. La personale atarassia si compie nella metamorfosi della nuova poetica che qui trova il compimento della propria epifania: nella riscoperta della Vita come “occasione” da cogliere e apprezzare con le sue contraddizioni, ove si districa l’agostiniana consapevolezza della fluidità della coscienza dilatata tra passato e futuro,  un costante dinamismo che regola l’equilibrio.  

Poesie inedite

UN SALICE

 

È di notte che mi racconto

di gesti di graffi di grappoli

morsi a più tinte

piccole verità da soffiare ad un verso

con la cupola stretta sul cuore

un salice che saggia la terra

flessuoso inarcato concorde

al suo ventre che apre voragini

d'amore da colmare

Il mattino in un cristallo

da indossare

SPUME

 

Mordere il papavero quotidiano

e masticarlo piano piano

nessuna essenza venga elusa

lo dice il mare che dal fondale

libera il pugno chiuso

amaro per chi si ferma ascoltando

il maroso e non leviga le labbra

con la lingua nella spuma del suo riso

PIETRA

 

Come è difficile alzare la pietra

che vuole restare pietra

quando affonda nello stampo che l'accoglie

come la conchiglia stringe la sua perla

e tiene in scacco il mare

Nessuno deve gustare il suo tesoro

è tutto il suo tempo

che sa di non mentire